Approfittiamo di questo periodo e spazio telematico per comprendere meglio come i nostri volontari hanno vissuto e vivono il dedicare tempo all’associazione e ai nostri ragazzi anche durante la pandemia.
Oggi la nostra intervistata è Marilena, super e storica volontaria!
- Ciao cara Mary! Grazie della tua disponibilità! Ti chiediamo inizialmente di farci una breve presentazione di te: quanti anni hai, dove vivi, che cosa fai di bello nella vita.
Ciao a tutti! Sono Marilena, ho 74 anni e vivo a Morengo. Sono vedova da alcuni anni e le mie giornate trascorrono occupandomi della mia casetta, leggendo e uscendo con le amiche. Mi piace molto cucire e fare la nonna coccolando i miei nipoti. Per ultimo, ma non per importanza, fare volontariato nell’associazione “Ci sono anch’io”.
- Da quanto tempo hai incrociato e fai parte attiva dell’associazione “Ci sono anch’io”? Quali sono state le motivazioni che ti hanno incoraggiata, in quel periodo, a esserne volontaria?
Un giorno di ben otto anni fa, dal parrucchiere, ho condiviso con una signora il mio esser sola avendo perso mio marito da poco tempo. Non avendo la patente poi, mi trovavo in difficoltà ad assumere degli impegni costanti. Questa signora però mi ha incoraggiato: mi ha proposto di fare volontariato qui a Morengo!
“Non è un problema!” sono le sue confortanti parole che mi hanno spronato a conoscere Elizabeth e l’associazione. E’ bello come dai nostri problemi nascono spontanee e belle soluzioni se li guardiamo con altri occhi e se qualcuno ci aiuta a farlo!!
- In questi lunghi anni come hai collaborato con i ragazzi e i volontari? A quali attività ricreative e sul territorio hai partecipato?
In questi otto anni ho conosciuto molti ragazzi, ognuno speciale: di ognuno conservo un ricordo particolare.
Per quanto riguarda le attività, ho partecipato a svariati laboratori nel corso degli anni. Dal ballo liscio, alla raccolta delle fragole, dalla pet therapy fino alla vacanza a Cesenatico.
Quest’anno ho collaborato, fino all’arrivo di questa pandemia, con altre mamme e volontarie al laboratorio dei lavoretti confezionando bomboniere. Mi sono recata anche ogni venerdì a Treviglio, per il laboratorio di cucina e sala.
- Essì da fine febbraio siamo stati costretti alle restrizioni relazionali e fisiche legate al Covid-19. Tu, grazie a Dio, sei stata bene fisicamente e sei riuscita a essere sempre presente alle attività online che l’associazione ha reso possibili. Abbiamo scoperto le tue ottime abilità informatiche e social! Come hai vissuto questo periodo?
Sì, i laboratori attivi si sono tramutati online grazie alla disponibilità dei professionisti che li hanno condotti. Certamente mi è mancato, soprattutto all’inizio, il contatto fisico con i ragazzi avendo l’obbligo di restare a casa.
Non avevo mai conosciuto e utilizzato le piattaforme informatiche come Skype, ma sono riuscita a collegarmi facilmente: è stata una gioia immensa vederci tutti anche solo virtualmente.
Sei giorni alla settimana ci sono questi laboratori online e sempre mi collego con entusiasmo. Inizialmente mi limitavo a guardare i ragazzi a fare attività fisica, avendo timore di farmi male. Col tempo e ammirando i progressi fisici dei nostri ragazzi, mi sono messa in gioco e ora ballo con Debora nel laboratorio di zumba e mi muovo in equilibrio con Erica nel laboratorio di ginnastica rieducativa. Vi confesso che ho riscontrato miglioramenti e benessere anche per me!
Devo ringraziare la presidente e l’associazione che, soprattutto in questo periodo, mi ha permesso di non sentirmi sola.
- Sappiamo che per i ragazzi e non solo, sei un bel punto di riferimento. Cosa ti spinge a continuare a esserlo?
Con i ragazzi mi relaziono senza pregiudizi, con il sorriso e severità, quando serve. E soprattutto ricevo tanto amore che mi spinge a voler continuare a essere attiva e sprint nell’associazione ancora per lungo tempo!