Ferla con i nostri ragazzi

Intervista al sindaco di Calvenzano: Fabio Ferla!

Continuano le nostre interviste! Questa volta abbiamo avuto la possibilità di fare alcune domande a Fabio Ferla, sindaco del comune di Calvenzano e presidente dell’ambito distrettuale di Treviglio nella sfera di “Risorsa Sociale” che sta supportando la nostra associazione da tempo. Lo ringraziamo di cuore per la sua disponibilità e i suoi consigli concreti derivanti dalla sua preziosa esperienza!

  • E’ da tempo che conosce e supporta la nostra associazione, che ne pensa del nostro operato ?

Onestamente non ricordo con esattezza quando sono venuto a conoscenza dell’associazione e delle sue attività, ma ricordo che ero presente ad un evento da essa organizzato presso l’ABF-CFP di Treviglio in qualità di Presidente dell’Ambito distrettuale di Treviglio e, da subito, ho molto apprezzato progetti e metodi utilizzati per coinvolgere i ragazzi e supportarli in un processo di crescita.

  • Dal suo osservatorio e esperienza che suggerimenti darebbe all’associazione per venire meglio incontro alle esigenze delle persone più fragili e come le stesse possono aiutare la comunità ?

Sono Sindaco di Calvenzano e Presidente dell’Ambito distrettuale di Treviglio e, dalla mia modesta esperienza, credo che per venire meglio incontro alle esigenze delle persone più fragili e come le stesse possono aiutare la comunità sia necessario comprendere e partire da un’analisi dei loro veri bisogni. Spesso si cercano e si creano molte iniziative che, purtroppo, non ricevono adesioni e i motivi rimangono sconosciuti. Comprendere le necessità reali coinvolgendo anche altri “enti” potrebbe aiutare ad indirizzare le proposte e così dare un’offerta di cui beneficiare. Come dico sempre io, d’altra parte, non esiste una risposta corretta ad una domanda non posta.

  • Consiglierebbe questa esperienza ad altre famiglie? 

Certamente!

Ferla invitato alla nostra cena
Il sindaco Ferla, a destra, con la nostra presidente e alcune cariche istituzionali
  • Vista la complessità dei progetti relativi all’integrazione e sviluppo della vita futura dei nostri ragazzi fragili, l’associazione ritiene che il  successo su questi temi sia perseguibile solo operando in rete con altre organizzazioni del nostro territorio. Qualora condivide questa visione quali suggerimenti darebbe all’associazione per fare rete? 

A Calvenzano, potrebbe essere interessante la presenza dell’associazione all’interno delle nostre riunioni “PromoEventi” (un incontro che si teneva in Municipio ogni secondo martedì del mese – in tempi non Covid – per programmare, progettare e condividere iniziative ed eventi); diventerebbe  un modo per farsi conoscere ed “entrare in rete”. Molte delle persone che vi partecipano (facendo parte di associazioni di volontariato sociale) sono strettamente a contatto con la fragilità e conoscono situazioni familiari che potrebbero beneficiare delle loro iniziative. Un altro canale importante è certamente l’Ambito distrettuale con la sua azienda consortile “Risorsa Sociale”: in particolar modo l’associazione potrebbe prendere parte ad alcuni tavoli tecnici (per esempio nel coordinamento degli assistenti sociali) in modo da presentare le sue iniziative; con questa strategia in un solo incontro ci sarebbe la possibilità di entrare in contatto con le assistenti sociali dei 18 Comuni e presentare le iniziative in corso. Ovviamente sono processi molto lunghi. Altro elemento interessante potrebbe essere il coinvolgimento delle Scuole (Direzione didattica) con i referenti degli alunni con disabilità: diventerebbe un momento di condivisione affinché gli insegnanti poi possano informare e motivare le famiglie ai laboratori proposti dall’associazione.

  • Nonostante la creazione di un nuovo e crediamo “attraente” sito web e regolari comunicazioni attraverso la stampa locale abbiamo ancora l’impressione di non riuscire a raggiungere moltissime delle famiglie con ragazzi fragili. Cosa suggerisce di fare per poter intercettare queste famiglie e le loro necessità ? 

E’ a mio giudizio essenziale fare rete con le associazioni di volontariato del territorio: le nostre associazioni possono fornire un valido supporto perché le famiglie si “affidano a loro”; se esse stesse diventano promotrici, è più facile che le famiglie “consegnino” i propri figli ad altri nello sviluppo di attività extra scolastiche e del tempo libero. Non si riesce ad accedere direttamente alle famiglie, serve un tramite. Sono genitori che vivono la complessità della disabilità e sono spesso giustamente molto protettivi.

  • Visto la sua abituale interazione con i ragazzi  quali altre iniziative potrebbero a suo avviso catturare l’interesse di questi ragazzi e delle loro famiglie? 

Sì, conosco i ragazzi, ma non ho sentore di particolari richieste per soddisfare degli interessi. Potrebbe essere interessante fornire all’Ambito, per il tramite di Risorsa Sociale, un breve questionario (massimo 5 domande) da consegnare alle assistenti sociali per cercare di conoscere i bisogni e gli interessi effettivi. 

Volontaria presso l'associazione dal 2017. Impegnata nelle attività di teatro danza, ballo e eventi all'aperto. Editrice del blog.
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